L’Italia vanta una tradizione casearia eccezionalmente ricca, con circa 500 varietà di prodotti che spaziano da Nord a Sud, molti dei quali riconosciuti con le denominazioni DOP o IGP. Un patrimonio gastronomico paragonabile solo a quello francese.
Tuttavia, all’interno dei propri menu, i ristoranti italiani tendono a confinare i formaggi a un ruolo di contorno, svalutando così la qualità che caratterizza l’immenso patrimonio caseario Made in Italy.
In Francia, invece, i formaggi vengono considerati come vere e proprie alternative ai secondi piatti, sia nei ristoranti che a livello domestico, per via del carico proteico paragonabile a quello di altri alimenti come carne, pesce e uova.
Per ovviare a questa situazione ed equipararci al modello francese, il Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare, Francesco Lollobrigida, ha proposto di inserire almeno un piatto a base di formaggi nel menu di ogni ristorante.
Tale iniziativa mira alla valorizzazione dei formaggi italiani come prodotti cardine per la gastronomia nazionale e per l’economia in sé, contribuendo così ad aumentare il valore del latte e a potenziare l’intera filiera.
Un passo significativo in questa direzione è stato già compiuto lo scorso settembre con la firma di un protocollo d’intesa tra l’Associazione Formaggi Italiani DOP e IGP e la Federazione Italiana Pubblici Esercizi. Questo primo accordo puntava a valorizzare correttamente le produzioni certificate all’interno dei ristoranti, contrastando allo stesso tempo il fenomeno ormai dilagante dell’Italian Sounding che, secondo l’ultimo rapporto Ismea-Masaf, sottrae alla produzione italiana un giro d’affari di circa 90 miliardi di euro.
La proposta del Ministro Lollobrigida ha riacceso il dibattito sull’uso del carrello dei formaggi nei ristoranti, una pratica ormai non più popolare da anni, considerata come uno degli strumenti principali per dare slancio al settore.
Il corner dedicato ai formaggi è una sorta di angolo espositivo che permette ai clienti di degustare un’accurata e variegata selezione di prodotti caseari, sotto la guida di un esperto.
Se sfruttato nel modo giusto, il carrello dei formaggi viene considerato, una vera e propria esperienza sensoriale, una sorta di rituale gastronomico e culturale per arricchire le proprie conoscenze e istruire il palato.
Per tutti questi motivi, sempre più chef e ristoratori stanno adottando il carrello dei formaggi al fine di ampliare la propria offerta gastronomica, dando il via così ad un percorso virtuoso di riqualificazione delle eccellenze casearie e delle loro filiere produttive locali.
“Considerando la tradizione casearia del nostro Paese e l’incredibile varietà di formaggi prodotti in tutta la penisola, restituire un ruolo centrale a questo alimento attraverso un canale di mercato strategico quale il food service e la ristorazione, è un’opportunità che i ristoratori e i produttori dovrebbero considerare” sostiene Vincenzo Ignazzi, Export Manager del Caseificio Ignalat.
“In qualità di produttori esportatori, questo progetto offre senza dubbio una vetrina unica per far conoscere i nostri formaggi pugliesi a un pubblico internazionale. Questo perché quando i turisti visitano l'Italia, sono sempre alla ricerca di esperienze autentiche. Offrire loro la possibilità di assaporare i formaggi locali all’interno dei ristoranti arricchisce la loro esperienza e contribuisce a diffondere la reputazione della gastronomia italiana nel mondo.
Guardando al futuro, è essenziale che tutti gli attori del settore, dai produttori ai ristoratori, collaborino per realizzare questa visione.”
La valorizzazione di questi prodotti nei menu dei ristoranti ha il potenziale di trasformare il panorama culinario italiano, rendendo i formaggi protagonisti della nostra offerta gastronomica a livello nazionale e internazionale e rafforzando la reputazione dell’Italia come patria dell’eccellenza culinaria.